Leggete e giudicate!

Paolo Padoan

 

Critica di Omar Montaniutti, 15/9/99

 

La sera

 
 
 
 
Viaggia nella vecchia
 
terra di ieri
 
lo spento fumo
 
d'argento.
 
Neppure il povero
 
che si trascinava
 
m'avvolge d'azzurrino
 
vapore
 
come quei tetti
 
bruni di luna
 
di muschio
 
e di stelle.
 
Son notti
 
d'ogni paese
 
che non stanno
 
nel palmo
 
della memoria,
 
son le virgole
 
del poeta
 
che spuntano
 
come piantine.
 
Nei liquidi
 
pensieri
 
e nei silenzi
 
lontani
 
ormai abito,
 
ma vedo
 
e vivo
 
dietro il vetro
 
come il pesce
 
rosso.
 
Saprò aspettare
 
ancora
 
i tuoi cuscini
 
di nuvole
 
e i brividi
 
di vento
 
del tuo cuore.
 
Poi
 
andrò
 
perché tu
 
non verrai
 
e i prati
 
delle mie stanze
 
si coloreranno di turchese.
 
 
 
 
 
 
Aggiornato il 24/7/99
 
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Critica di Omar Montaniutti, 15/9/99

Discutendo fra amici, mi fu segnalato questo Poeta come davvero bravo. Ne lessi sulle loro pagine web, sull'Istrice e su queste del Club e, del tutto recentemente, visitai il suo personale sito ove ebbi modo di completarne la conoscenza. L'interesse s'acuì quando, una sera, come in un gioco di società mal congegnato, parlando dei suoi scritti ben tre di noi se ne uscirono, in contemporanea, col medesimo commento espresso con parole del tutto simili:

"le poesie di Paolo Padoan non sono solo poesie, ma, soprattutto, sono miniature, sapientemente e pazientemente vergate per la gioia degli occhi".
"La Sera" è la sintesi pregevole di stati d'animo resa per immagini e colori. Liquidi, freschi, ancora gocciolanti su una tela che sa di non essere stata imbrattata ma impreziosita dalla mano d'un pittore davvero bravo.
Lo spento fumo d'argento che s'ostina a persistere, il vapore azzurrino che racconta la notte invernale ed il freddo del povero, ed il connubbio tra i colori bruni del muschio e dei tetti sfidano l'insufficiente bagliore delle stelle alimentando la misteriosa penombra del rimembrare. L'emozione è la stessa: sembra d'essere nei corridoi del Museo d'Orsay, le cui pareti sono stracariche dei migliori impressionisti.
Altre pennellate da giubilo: il palmo della memoria (insufficiente a contenere tutti i ricordi), le inutili virgole dei poeti che, comunque, germogliano pause nient'affatto silenziose, i prati delle sue stanze il cui verde abdica in favore del turchese.
 

Omar Montaniutti

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